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DramaTram ed il quartiere arcobaleno

Viaggio di gruppo

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Un mirabolante viaggio teatrale in tram storico e la scoperta del quartiere Arcobaleno

A Milano si può assistere ad uno spettacolo teatrale seduti su un tram storico: una location unica per uno spettacolo che si sviluppa sia all’interno che all’esterno. A bordo di un tram storico degli anni ‘20 viaggieremo nella storia della città,  i protagonisti sono rimasti intrappolati nel passato. La città che scorre fuori dai finestrini diventa la scenografia, ed il tram si trasforma nel palcoscenico da cui raccontarla! Sarà anche un’occasione per scoprire l’area attorno Piazza Fontana tra monumenti e ricordi, chiese ricche di mistero e vivaci casette dell’ex quartiere operaio di Via Lincoln ovvero il cosidetto quartiere Arcobaleno.

A cura di Giorgio Baravalle
In Terre di Granda Club
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Tutti a bordo!

Per chi ne ha fatto richiesta, trasferimento dalle località convenute per raggiungere il centro di Milano nel primo pomeriggio. Ritrovo a Milano. A dieci minuti da Piazza Duomo ci attende un quartiere appartato, silenzioso e molto particolare, con case dai colori vivaci, giardini segreti, eleganti palazzine e vicoli insoliti. E' il Quartiere Arcobaleno nato nella zona di Via Lincoln come piccolo villaggio operaio nell' Ottocento e oggi divenuto un contesto di grande valore architettonico. La nostra passeggiata ci porterà alla scoperta di uno degli angoli più caratteristici di Milano conosciuto come la “Burano Lombarda”: si tratta di un piccolo quartiere raggruppato intorno ad una via in cui si susseguono 40 graziose villette dalle tinte pastello giallo, azzurro, viola, arancione e ancor più, ognuna con il proprio giardinetto: un luogo fuori dal tempo che sfida le giornate più grigie. Tra Piazza Cinque Giornate e Piazza Tricolore, via Lincoln è una delle mete della Milano inaspettata: la sua storia risale a fine ‘800. In quegli anni, al posto del quartiere arcobaleno vi era un’area dismessa, in seguito allo smantellamento della stazione ferroviaria di Porta Tosa, oramai pienamente sostituita dalla Stazione Centrale. La cooperativa operaia Società Edificatrice Abitazioni Operaie (SEAO) acquistò l’intera area per costruire la “città ideale”, cioè case funzionali destinate agli operai della zona di Porta Vittoria. Con il tempo, gli abitanti iniziarono ad abbellire il quartiere a suon di pennellate, donandogli quei colori accesi che gli hanno valso il soprannome di Quartiere Arcobaleno. Ancor più è suggestivo in primavera, quando sbocciano i fiori e le siepi si riempiono di gelsomini. La nostra passeggiata continua in direzione della chiesa di Santa Maria della Passione: seconda per grandezza solo al Duomo, rappresenta uno degli edifici sacri più importanti e solenni della città ed è ricca di così tante opere d’arte da essere spesso equiparata ad una pinacoteca. Da non perdere è la scoperta del ciclo di affreschi della Sala Capitolare, di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, le cui pareti rappresentano Cristo e gli Apostoli e nelle lunette, santi e canonici lateranensi sulla volta di un seducente cielo stellato. Prima di arrivare in Piazza Fontana vivremo un’esperienza dai tratti macabri e misteriosi con la scoperta della piccola chiesa medioevale di San Bernardino alle Ossa, un antico ossario costruito nel 1268 dalla Confraternita dei Disciplini, un movimento laico, del XII secolo, che si dedicava al culto dei morti e all’espiazione dei peccati tramite l’autoflagellazione. L’impianto decorativo che si snoda lungo le pareti, sulla trabeazione e sull’altare, è costituito da migliaia di teschi, tibie e altri resti umani, trattenuti da una retina, che compongono fregi e disegni, creando un forte contrasto con i fondi neri dei muri. Un affollato angolo meneghino ci attende: Piazza Fontana, frequentato dal passo veloce degli studenti che raggiungono la vicinissima Università degli Studi. Nel centro della piazza si trova la Fontana del Piermarini che, per oltre 150 anni, sembra sia stata l’unica fontana di Milano. Una data specifica lega questo luogo alla tragedia che devastò la Banca Nazionale dell’Agricoltura il 12 dicembre 1969. La giornata volge al termine con una sorpresa: saliremo a bordo di un tram storico ATM che viaggia ininterrottamente dal 1928 per scoprire una Milano dimenticata. La Contessa Camilla e il Bigliettaio Bruno ci aspettano a bordo, per accompagnarci alla scoperta delle storie di Milano, delle sue tradizioni, delle leggende e dei personaggi dimenticati di un tempo che fu, mentre la città sfreccia veloce fuori dai finestrini…E non è un tram qualunque! La vettura 1503 è unica e inimitabile: sedili in legno e velluto rosso, antica postazione del bigliettaio, niente corrente elettrica e interscambi manuali, di quelli che l’autista deve scendere a cambiare il binario alle intersezioni. Per adattarci al mood del passato, il dress-code consigliato è quello dei ruggenti anni ’20: paillettes, piume e cilindri degni del Grande Gatsby. Nel caso si fosse sprovvisti del "necessaire" a portata di mano, eccoci pronti ad aiutarvi! Attraverseremo tutti i luoghi storici della città: dal Duomo a Piazza Mercanti, da Missori a Porta Ticinese e da Cadorna a Castello, passando davanti ad edifici importanti come la Chiesa di Santa Maria Presso San Satiro, Santa Maria delle Grazie, San Maurizio ma anche il Museo delle Vigne di Leonardo e, mentre si guarda la città, ci sono due giovani attori che ne raccontano la storia. I protagonisti del Dramatram, (Bruno bigliettaio che lavora otto ore al giorno a bordo della linea 23 e Camilla contessa annoiata che sale sul tram solo per aggiornarsi sui pettegolezzi della città)  tra un bisticcio e una dichiarazione d’amore, ci raccontano storie e leggende di Milano. Al termine rientro alle località di partenza.


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