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Sicilia Sacra

mercoledì 1 - lunedì 6 aprile 2026

Viaggio di gruppo
1 aprile 2026
Iscrizione entro il 2 febbraio 2026
Posti totali 18 • Partenza garantita a 15 iscritti

1.650 €

Pasqua in Sicilia

La Pasqua in Sicilia non è soltanto una celebrazione religiosa, ma un autentico spettacolo di devozione, arte e tradizione.

Ogni angolo dell’isola si anima con processioni che raccontano, con intensa emozione, la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo. Questi riti secolari, tramandati di generazione in generazione, uniscono fede, cultura e senso di comunità. Si ripetono da secoli, mantenendo intatta la simbologia pasquale, frutto dell’incontro tra tradizioni e culture diverse: usanze greche, bizantine, arabe e spagnole. Per le strade si possono vedere uomini e donne incappucciati, bambini vestiti da angioletti, e canti e lamenti che rappresentano lo scontro tra le forze del bene e del male. I simulacri, autentiche opere d’arte portate in processione sulle spalle dei devoti, non sono solo simboli di bellezza, ma anche testimonianze di una ricca tradizione culturale, radicata nel cuore di questa regione.

Questo viaggio è l’opportunità per immergersi nello spirito unico dei riti pasquali condotti dalle parole degli stessi abitati di questa terra che ci accoglieranno come amici. 

A cura di Massimiliano Ferrari Di Vincenzo
In questo viaggio sarete accompagnati da:
Giorgio Baravalle
Puoi partire da
Cuneo
In Terre di Granda Club
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1° Giorno Mercoledì 01 Aprile 2026 - Catania - Caltanissetta

Ritrovo presso l’aeroporto di Milano Linate, con possibilità di trasferimento in bus da Cuneo. Dopo il disbrigo delle formalità d’imbarco, partenza del volo per Catania. All’arrivo, ritiro dei bagagli e trasferimento in bus privato verso l’hotel a Caltanissetta.

 Una volta assegnate le camere, incontro con l’accompagnatore per una prima passeggiata alla scoperta della città, animata dai preparativi per la processione pasquale. Il cuore della cittadina è Piazza Garibaldi, dove si trova la Fontana del Tritone, circondata da importanti edifici come la Cattedrale di Santa Maria La Nova, la Chiesa di San Sebastiano e il Palazzo del Carmine, sede del Municipio. Meritano attenzione anche i resti del Palazzo Moncada, di cui sopravvive parte della facciata e alcune sale interne, oggi utilizzate per mostre ed attvità culturali.

 Rientro in hotel per l' Apericena di benvenuto, con i sapori della Sicilia e l'amore della "padrona di casa". Pernottamento.


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2° Giorno Giovedì 02 Aprile 2026 - Enna - Aidone - Caltanissetta

Dopo la prima colazione in hotel, partenza in autobus privato per Aidone, dove incontreremo la nostra guida. Visita al Museo Archeologico di Aidone, adiacente al sito di Morgantina, protagonista di importanti ritrovamenti, trafugamenti e successivi recuperi di reperti di grande valore, come la Dea di Morgantina e la Testa di Ade. Sarà un racconto avvincente, quasi un romanzo giallo, narrato con competenza dalla nostra guida archeologa Serena, che partecipò in prima persona, insieme a Vittorio Sgarbi, allora Assessore ai Beni Culturali, al rientro di alcuni reperti dagli Stati Uniti.

Durante la visita al museo potremo ammirare numerosi tesori, tra cui la celebre Dea di Morgantina e “Barbablù”, rientrati in Sicilia dopo essere passati da una collezione privata svizzera al Paul Getty Museum di Malibù, che li aveva acquistati a cifre da capogiro. Particolarmente affascinante è la vicenda del ritorno della Testa di Ade, resa possibile grazie all’intuizione di Serena: tempo addietro aveva archiviato un piccolo reperto catalogato e riposto nei magazzini del museo, un ricciolo blu che si rivelò fondamentale quando, per puro caso, durante una vacanza negli Stati Uniti, vide al museo di Malibù la testa a cui apparteneva. Oggi Serena è tra i giovani archeologi impegnati nella lotta contro i trafugamenti e le attività dell’“archeomafia”. 

Seconda colazione “arancinosa”.

Nel primo pomeriggio ci sposteremo ad Enna per iniziare un itinerario che, in un certo senso, si collega al tema della Pasqua attraverso il racconto affascinante di Proserpina, giovane figlia della dea Cerere, divinità della terra e della fertilità. Visiteremo il Museo del Mito, un’esperienza multimediale ideata per far rivivere la storia archeologica e mitologica della Sicilia, con una ricostruzione minuziosa della leggenda della dea. Enna, conosciuta come l’ombelico della Sicilia, si trova nel cuore dell’isola ed è il capoluogo di provincia più alto d’Italia, a 992 metri sul livello del mare. Dal suo belvedere si gode un panorama vertiginoso. Il centro storico è dominato dal Duomo di Maria Santissima della Visitazione, monumento nazionale e luogo di pace riconosciuto dall’UNESCO. La chiesa è celebre per la sua imponente campana, detta “dei 101 quintali”, per l’architettura barocca e per le opere d’arte custodite al suo interno, tra cui gli affreschi del pittore fiammingo Borremans e i capitelli scolpiti da Gagini. Gli interni sono impreziositi da un soffitto a cassettoni in legno e da pavimenti in marmo. Proseguendo lungo la via principale, incontreremo numerose chiese, come quella di San Francesco d’Assisi, che per la sua struttura ricorda un antico palazzo nobiliare.

Visiteremo anche la Rocca di Cerere, resti di un antico tempio dedicato alla divinità romana, ed il Castello di Lombardia, uno dei manieri medievali meglio conservati della Sicilia. Dal castello si accede alla Torre Pisana, alta 1.200 metri, dalla quale si può ammirare uno spettacolare panorama che abbraccia le Madonie, i Nebrodi, i Monti Erei e l’Etna. Il Museo Multimediale delle Confraternite sarà la punta di diamante di questo viaggio: un luogo ideale per comprendere l’importanza delle tradizioni processionali nella Settimana Santa di Enna e, più in generale, della Sicilia. Ospitato nell’ex Convento dei Cappuccini, è uno spazio multisensoriale che, attraverso un percorso ispirato ai cinque sensi vista, udito, olfatto, tatto e gusto, permette di vivere in modo immersivo l’atmosfera delle processioni: si possono ammirare abiti e fercoli, ascoltare marce funebri, sentire profumi d’incenso, toccare tessuti cerimoniali e scoprire i dolci tipici pasquali.

Rientro a Caltanissetta per assistere, in serata, ai Misteri di Caltanissetta, conosciuti anche come “vare”, visibili già dall’alba del Giovedì Santo durante la fase di preparazione nella Cattedrale. Queste opere, ricche di colori intensi e decorazioni dorate di gusto barocco, rappresentano scene della Passione di Cristo. La “vara” è il termine con cui i siciliani indicano le portantine artistiche utilizzate per trasportare reliquie o statue dei santi e della Madonna, oltre alle rappresentazioni statuarie dei Misteri. Il nome, derivato da “bara”, si riferisce per estensione all’intera macchina processionale su cui sono collocate le sedici scene con statue a grandezza naturale. Realizzate tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, le vare sono composte di legno, terracotta e cartapesta. La sfilata è prevista per le ore 20:00.

Cena libera.  Al termine, rientro individuale in hotel per il pernottamento.


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3° Giorno Venerdì 03 Aprile 2026 - Pietraperzia

Dopo la prima colazione in hotel, mattinata libera per attività individuali.

Segue l’incontro con l’accompagnatore per il trasferimento in un suggestivo borgo, un tempo abbandonato e oggi recuperato da una famiglia contadina, che ha ridato vita a mestieri e tradizioni come la produzione del pane fatto in casa e cotto nel vecchio forno della borgata, o la lavorazione dei formaggi. Una terrazza panoramica, con vista mozzafiato, ci accoglierà per gustare la seconda colazione “alla maniera dei pastori”: un vero e proprio viaggio nel tempo, un’esperienza capace di riportarci ai profumi e ai sapori di un tempo. La location è incantevole e ricca di fascino.

Nel primo pomeriggio, trasferimento a Pietraperzia, un caratteristico borgo di origini antichissime, simile a un presepe arroccato, ricco di storia, palazzi e chiese che impreziosiscono la sua architettura. Circondato da verdi colline, il paese offre scenari incantevoli sulla valle del fiume Imera. Il nome Pietraperzia deriva dal dialetto siciliano petri pirciati (pietre forate), in riferimento alle numerose rocce perforate e ai siti di tombe preistoriche presenti nel territorio. Tra i borghi dell’entroterra siciliano, Pietraperzia è uno dei pochi che conserva intatti i valori e le tradizioni del passato, rappresentando un autentico baluardo della cultura contadina siciliana. Il castello normanno è al centro di affascinanti racconti e leggende, ma il borgo vanta anche un ricco patrimonio artistico che scopriremo con una passeggiata tra i suoi vicoli, per ammirare da vicino i dettagli più suggestivi. Nella parte alta della città si trova la Chiesa Madre, edificata nel Cinquecento da Matteo Barresi: custodisce i sepolcri della famiglia Barresi e un pregevole dipinto di Filippo Paladino. Non perderemo anche il chiostro della Chiesa di Santa Maria di Gesù.

Il pomeriggio sarà dedicato a una delle processioni più emozionanti della Sicilia: “Lu Signuri di li Fasci”. Questo evento, particolarmente significativo del Venerdì Santo, prevede la preparazione del fercolo presso la Confraternita del Carmine. L’anima di “Lu Signuri di li Fasci” è una trave di legno di cipresso, terminante a croce, alta circa 8,5 metri, che sorregge l’intera “vara”. Viene portata all’esterno della chiesa del Carmine verso il tramonto e lasciata in posizione orizzontale sul piazzale antistante. Nella parte superiore della trave è fissata una struttura metallica circolare, alla quale i fedeli si avvicinano per annodare numerose fasce di lino bianco, lunghe circa 33 metri (gli anni di Cristo) e larghe 40 centimetri. Ogni fascia, tramandata di generazione in generazione, è personalizzata con ricami, merletti e date di ex voto. Per legare la propria fascia, il fedele deve presentare un biglietto d’iscrizione che consente di registrare il numero totale delle fasce. La loro funzione è quella di mantenere in equilibrio la lunga trave durante il percorso processionale. All’interno della chiesa del Carmine si svolge anche un antico rito di origine sconosciuta: un confrate trascorre il pomeriggio a stendere sul corpo del Crocifisso dei nastrini rossi, detti misureddi (“piccole misure”), che, una volta benedetti, vengono legati dai fedeli all’avambraccio o alla caviglia. Poco prima dell’inizio della processione, il Crocifisso viene issato sulla vara con un suggestivo passaggio di mano in mano (a ppassamànu) tra i confrati, fino a raggiungere l’esterno della chiesa, dove la croce è pronta per essere innalzata. La folla, che assiste all’interno, si riversa all’esterno per vivere il momento della spettacolare “alzata”: al comando del Confrate Governatore, i devoti, tirando le proprie fasce all’unisono, innalzano il Cristo in alto, creando un effetto visivo straordinario, una sorta di montagna bianca, simile a un abito da sposa, che lentamente si mette in movimento per le vie del paese, in un’atmosfera di intensa emozione e grande suggestione. La processione, carica di tensione e pathos, è una delle celebrazioni pasquali più rappresentative della Sicilia ed è riconosciuta come patrimonio immateriale della Regione Siciliana.

Cena libera. Al termine, rientro in hotel per il pernottamento.


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4° Giorno Sabato 04 Aprile 2026 - Ragusa Ibla

Dopo la colazione in hotel, check-out delle camere e trasferimento a Ragusa Ibla, dove incontreremo la nostra guida, Rita.

Vero e proprio museo a cielo aperto, Ibla va vissuta, esplorata e svelata in ogni suo angolo, sia nella parte inferiore che in quella superiore. Immancabile la visita ai Giardini Iblei e alla Chiesa di San Giorgio, massima espressione dell’architettura barocca, che si erge maestosa sopra una monumentale scalinata di 54 gradini. Da una piccola piazzetta, raggiungibile attraverso via del Convento, si apre il belvedere, da cui si può ammirare Ragusa Ibla in tutta la sua splendida bellezza. Da qui si distingue la cupola azzurra della Chiesa della Madonna dell’Itria, il cui campanile è decorato con maioliche floreali di Caltagirone. Curioso e affascinante è il Circolo di conversazione, noto anche come "Caffè dei Cavalieri": un raro esempio di edificio in stile neoclassico, costruito dall’aristocrazia locale come luogo riservato in cui conversare e trascorrere il tempo lontano dalla gente comune. L’opulenza delle stanze, con i loro colori e arredi ricercati, ne rappresenta insieme la croce e la delizia. Il Palazzo di Donnafugata custodisce uno dei più piccoli teatri privati d’Italia che faremo visita come anche a Palazzo Arezzo Trifiletti, di cui visiteremo il piano nobile.

Seconda colazione libera.

Nel pomeriggio, visita a una bottega d’arte, come quella dei Carrettieri del Cinabro, una delle ultime famiglie che ancora dipinge a mano i caratteristici carretti siciliani. La bottega ha collaborato con il celebre marchio Dolce & Gabbana nella realizzazione di oggettistica artistica sponsorizzata dagli stilisti. Successivamente, andremo alla scoperta del Castello di Donnafugata, costruito nell’Ottocento a partire da un’antica torre duecentesca da un ambizioso barone, che lo destinò a circolo di conversazione e punto d’incontro dei nobili. Una leggenda narra di una donna, prigioniera nella torre del castello, che riuscì a fuggire: si tratterebbe della regina Bianca di Navarra. Da qui deriverebbe il nome dialettale “Ronnafugata”, ovvero “donna fuggita”. Il castello è circondato da un parco con maestosi ficus e piante esotiche, statue, fontane, stemmi araldici, vasi di terracotta provenienti da Caltagirone, sedili in pietra, grotte artificiali e una cupola sul cui soffitto è dipinto un firmamento. Splendido il “Pirdituri”, ovvero il labirinto in pietra, e la coffee house in stile neoclassico, dove i nobili erano soliti gustare i loro rinfreschi. 

Trasferimento in hotel, assegnazione delle camere, cena in ristorante e pernottamento.


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5° Giorno Domenica 05 Aprile 2026 - Modica - Scicli

Prima colazione in hotel, quindi partenza in bus per il centro di Modica, il “borgo dalle scale che portano in cielo”. Incontro con la nostra guida, Rita, per una passeggiata nel suo borgo natale, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Modica è splendida per la sua storia e per l’arte barocca, ma anche per i suoi scorci panoramici: tra i più iconici, il Belvedere del Pizzo e il Palazzo Castro Polara. Da non dimenticare, naturalmente, la sua celebre produzione di cioccolato. Costruita su più colli, Modica si divide in Modica Bassa, la parte più a valle e vivace e Modica Alta, più monumentale, con chiese e lunghe scalinate. Il Duomo di San Giorgio è probabilmente il monumento più importante della città: la sua facciata barocca domina l’abitato, e per raggiungerla bisogna affrontare una suggestiva scalinata.

Siamo qui anche per assistere alla processione della Madonna Vasa Vasa, una delle tradizioni religiose più spettacolari e sentite della Settimana Santa modicana. La festa, che risale almeno al XVII secolo, è dedicata alla Madonna della Risurrezione. “Vasa Vasa” in dialetto significa “bacia bacia”, e si riferisce al gesto centrale della celebrazione: il bacio tra la Madonna e Gesù Risorto. La mattina di Pasqua, le due statue vengono portate in processione per le vie del centro storico seguendo percorsi separati. A mezzogiorno, si incontrano in Piazza San Domenico: al suono festoso delle campane e tra il lancio di petali, la Madonna che fino a quel momento indossa un manto nero di lutto“scopre” il suo volto sorridente e si protende tre volte in avanti per baciare il Figlio.

Dopo la processione, con il nostro bus ci trasferiamo a Scicli per il pranzo di Pasqua. Anche qui la Resurrezione di Cristo è celebrata in un tripudio di campane. Protagonista assoluto è il Simulacro del Cristo Risorto, chiamato in dialetto sciclitano “U Gioia” (“la Gioia”): una grande statua lignea che raffigura Gesù sorridente, vestito con un mantello rosso, portato a spalla dai confratelli in una corsa sfrenata, tra oscillazioni e giri vorticosi in mezzo alla folla. Il ristorante dove consumeremo il pranzo pasquale si affaccia direttamente sulla piazza in cui avviene la rappresentazione.

 Nel pomeriggio, visiteremo Scicli, perla del barocco e Patrimonio UNESCO. Il suo centro storico racchiude autentici gioielli, come la Chiesa Madre, che custodisce la singolare Madonna delle Milizie, la Madonna a cavallo, armata di spada, di straordinaria imponenza e la Chiesa di San Bartolomeo, incastonata in uno scenario naturale di rara bellezza, tra edifici medievali e rocce vive. La Chiesa di San Giovanni Evangelista offre un’altra curiosità: l’effigie del Cristo in gonnella. Poco distante si erge il Palazzo Beneventano, detto anche “Palazzo dalle urla di pietra”, uno degli esempi più straordinari di barocco siciliano. Curiosa e affascinante è anche l’Antica Farmacia Cartia, un gioiello liberty aperta nel 1902, conserva ancora i mobili originali, realizzati dal falegname ed ebanista sciclitano Emanuele Russino, impreziositi da un magnifico dipinto liberty raffigurante Igea, dea della salute. Nelle vetrine si possono ammirare contenitori di composti solidi e liquidi, arnesi da laboratorio, alambicchi, mortai, provette e medicinali che raccontano un secolo di storia, dai primi del Novecento fino agli anni Ottanta. Particolarmente suggestiva è la vetrina dei veleni.

 Rientro in hotel e cena libera.


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6° Giorno Lunedì 06 Aprile 2026 - Noto - Catania

Prima colazione in hotel e partenza alla volta di Noto, la città che meglio rappresenta lo stereotipo della Sicilia barocca.

 Una passeggiata nel suo centro storico è un’autentica immersione nell’arte e nell’atmosfera del barocco siciliano. Si parte dalla Chiesa di Santa Chiara e dal suo campanile: inserita tra i siti UNESCO del Val di Noto, la chiesa è un perfetto esempio dell’eleganza e della teatralità del tardo barocco siciliano. Segue la visita al Duomo di San Nicolò, cattedrale di Noto e suo monumento più rappresentativo. L’esterno, maestoso e scenografico, presenta una facciata a tre ordini scandita da colonne corinzie e sormontata da due campanili che dominano la monumentale scalinata. Il caldo colore della pietra calcarea locale varia con la luce del giorno, regalando effetti visivi spettacolari. Si prosegue con Palazzo Nicolosi, che colpisce per le sue straordinarie dimensioni e l’opulenza delle circa novanta stanze. La facciata, impreziosita da balconate ornate e da elaborate inferriate, merita una visita esterna accurata. I celebri mascheroni del palazzo, tra i più noti della Sicilia barocca, sono scolpiti nella pietra tenera locale e raffigurano angeli, sirene, cavalli alati, leoni, figure grottesche e volti sorridenti o demoniaci. Queste sculture, tipiche dell’arte barocca, uniscono ironia e sacralità, evocando insieme bellezza, peccato e protezione dagli spiriti maligni. Il contrasto tra le figure mostruose e la leggerezza dei balconi riccamente decorati crea un effetto teatrale che incarna perfettamente lo spirito del barocco siciliano, dove l’arte diventa spettacolo e meraviglia.

Buona Pasquetta! Seconda colazione presso la cantina storica dei baroni Modica, con visita alla Casa Museo della famiglia, autentica chicca e raro esempio di nobiltà siciliana.

 Infine, trasferimento all’aeroporto di Catania, completamento delle pratiche d’imbarco per il volo diretto a Milano Linate e, al termine del viaggio, rientro in pullman alle rispettive località di origine.

 


Hotel Diffuso Antichi Ricordi 4*

L’albergo diffuso è una nuova forma di ospitalità, con 20 sistemazioni tra camere e appartamenti, dislocate su 3 diverse vie nel centro storico di Caltanissetta: Via Villaglori (edificio principale), Via Scoto e Via Provvidenza (edifici distaccati a 50 e 100 mt dall’edificio principale), in uno dei quattro quartieri storici più antichi della città. Le camere, ognuna indipendente e con un’identità specifica, permettono di vivere un’esperienza autentica della Sicilia, nel cuore di un borgo in miniatura. Antichi Ricordi Hotel di Charme e SPA vi accoglierà per scoprire le bellezze della Sicilia, nel cuore dello storico quartiere ebraico di Caltanissetta. Questo hotel e la sua proprietaria sono l'emblema di una Caltanisetta alla ricerca di un riscatto e di una seconda chance dopo anni di decadenza e di crisi economica. Oggi questo indirizzo è la sistemazione ideale per chi desidera scoprire un territorio ricco di storia e paesaggi naturalistici intensi, sarà il punto di partenza per la visita ai siti Unesco più importanti della Sicilia. Ogni camera ha il nome di una miniera e attraverso gli arredi, le opere e le fotografie di alcuni artisti nisseni, rimanda alla storia delle miniere e delle zolfare, in cui è radicata l’identità dell’entroterra siciliano. La ricca colazione a buffet offerta agli ospiti nell’edificio principale o direttamente in camera, regala un risveglio con i sapori autentici e deliziosi del territorio, con i prodotti tipici siciliani, locali e biologici e un’accurata selezione di piatti dolci e salati, bevande calde e fredde, frutta e ingredienti freschi. 

Antichi Ricordi Hotel & SPA offre la possibilità di trascorrere momenti indimenticabili dedicati alla cura del benessere all’interno dell’area wellness, composto da bagno turco, vasca idromassaggio, doccia e cascata emozionale e area trattamenti. Le volte sul soffitto rendono questi ambienti unici nel loro genere e le architetture lineari e semplici richiamano il tema del ”passato che incontra il presente”, con il suggestivo aiuto di luci soffuse, create tramite lampadari artigianali e realizzati con materiali locali (sale e zolfo).
Tra le dotazioni, agli ospiti verrà fornito un kit di cortesia che comprende telo bagno e ciabattine.

Hotel Danieli Pozzallo 4*

Moderna ed elegante struttura 4 stelle, l’hotel è articolato su due piani con 26 ampie e confortevoli camere suddivise tra 23 matrimoniali/triple di tipologia classic e 3 junior suite particolarmente confortevoli. L’incontro tra l’artigianato artistico siciliano e il design contemporaneo si fonde nelle lavorazioni del legno, del ferro, dei tessuti e delle finiture, creando un’atmosfera elegante dal sapore mediterraneo. Gli arredi delle camere e suite sono progettati per offrire la massima funzionalità. La struttura comprende: la reception, il bar con annessa l’area lounge, un’ampia veranda coperta che si affaccia sulla grande piscina solarium, la sala tv, un deposito bagagli, l’ascensore.  L’area esterna è caratterizzata da un ampio giardino e aiuole dove cresce rigogliosa la tipica vegetazione mediterranea. Il ristorante, propone menù della tradizione siciliana, riconosciuta e apprezzata in ogni angolo del mondo. 

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