Il nostro Ferragosto non vi lasciamo soli e vi invitiamo nella frescura delle Alpi biellesi e più precisamente nell’area naturale protetta dell’ Oasi Zegna, creata negli anni '30 da Ermenegildo Zegna. Un percorso naturalistico di amore/natura, dove ci si può rigenerare attraverso l’energia delle piante. Ma per dare una nota elegante alla giornata vi invitiamo nell’elegante cornice di Palazzo La Marmora ed il suo giardino sul Pizzo di Biella. Sarà un Ferragosto semplice e ricco di emozioni, vissuto tra natura, buon cibo e convivialità.
Partenza in bus privato dalle località convenute per raggiungere Biella, dove ci attende una visita nel cuore dell’eleganza: Palazzo La Marmora. Con una suggestiva funicolare panoramica, saliremo da Biella Piano al borgo medievale di Biella Piazzo, ancora perfettamente conservato nel suo impianto urbanistico originario, con bassi portici, strade strette e acciottolate, e un abitato che si estende lungo il crinale della collina. Passeggeremo tra vicoli lastricati, case medievali in cotto e antiche dimore signorili, in un’atmosfera d’altri tempi. Biella Piazzo offre numerosi punti panoramici: ci si può affacciare dal ponte di Via Avogadro o dai giardini pubblici De Genova per ammirare la città dall’alto. Da qui inizierà un affascinante viaggio attraverso 800 anni di storia nobiliare piemontese, tra affreschi rinascimentali e sale neoclassiche, il tutto incorniciato da un elegante giardino con vista su Biella e da una storica serra verde. Palazzo La Marmora, situato nel cuore del borgo, è da secoli proprietà della famiglia La Marmora, discendente dai marchesi Ferrero Mori Ubaldini degli Alberti La Marmora. Questa Casa Museo ha mantenuto nel tempo una struttura architettonica unitaria, rappresentando un raro esempio di dimora nobiliare risalente al XIV secolo, successivamente ampliata e arricchita fino a raggiungere l’attuale eleganza neoclassica. All’interno si possono ammirare ambienti riccamente decorati, affreschi di pregio, arredi d’epoca e numerose testimonianze storiche legate sia alla famiglia che al Risorgimento italiano. Terminata la visita, ci dirigeremo verso un accogliente agriturismo per la seconda colazione e per brindare al Ferragosto. Nel pomeriggio, ci attende una facile e piacevole passeggiata adatta a tutti nel Bosco del Sorriso, uno dei numerosi sentieri proposti all’interno dell’Oasi Zegna. Lungo il percorso troveremo i pannelli del forest bathing (letteralmente “bagno nella foresta”), un’esperienza che sfrutta le onde elettromagnetiche emesse dagli alberi in particolare faggi, abeti rossi, abeti bianchi e betulle, capaci di influenzare positivamente lo stato energetico dell’essere umano. È stato dimostrato che camminare nel bosco e sostare per almeno dieci minuti vicino a determinati alberi, magari anche abbracciandoli, apporta benefici sia fisici che mentali.
Al termine della giornata, rientro nei luoghi di origine.
L'Oasi Zegna
L'Oasi Zegna è un'area naturale protetta situata nelle Alpi Biellesi, in Piemonte, promossa dalla famiglia Zegna, fondatrice del noto marchio di moda Ermenegildo Zegna. È un progetto di valorizzazione ambientale, culturale e sociale nato negli anni '30 con l’intuizione di Ermenegildo Zegna, che volle riforestare e migliorare la qualità della vita nella sua terra d'origine, Trivero. Circa 100 km² di territorio montano e collinare, l' Oasi Zegna è, prima di tutto, un’idea visionaria diventata luogo reale. Non è solo una riserva naturale: è il risultato di un sogno imprenditoriale che ha voluto restituire bellezza e dignità a un territorio montano, trasformandolo in qualcosa di vivo, accessibile e curato. Ciò che colpisce dell’Oasi Zegna non è solo il paesaggio, i boschi, i sentieri, le viste che si aprono sulla pianura, ma il fatto che tutto è frutto di una cura consapevole: alberi piantati, strade pensate per accompagnare il viaggiatore, spazi creati per vivere la natura con rispetto. È un luogo dove l’impresa ha incontrato l’ambiente non per sfruttarlo, ma per proteggerlo e dargli voce. Camminarci dentro ti fa sentire parte di un’idea più grande: che progresso e natura non devono per forza essere in conflitto. Qui sembrano invece camminare insieme.