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Tra due cieli: storie di Terre di Confine tra Friuli e Slovenia

venerdì 12 - martedì 16 dicembre 2025

Viaggio di gruppo
12 dicembre 2025
Iscrizione entro il 14 novembre 2025
Posti totali 20 • Partenza garantita a 15 iscritti

1.325 €

Gorizia - Nova Gorica - Lubiana

Un percorso che parte da Gorizia e Nova Gorica, Capitali Europee della Cultura 2025, si estende a Cividale del Friuli, città longobarda patrimonio UNESCO, attraversa il confine verso Caporetto con la memoria della Grande Guerra e giunge a Lubiana, vivace capitale slovena, creando un itinerario transfrontaliero di cultura, storia e identità condivise a più di cento anni dalla Grande Guerra.

 

 

A cura di Massimiliano Ferrari Di Vincenzo
In questo viaggio sarete accompagnati da:
Giorgio Baravalle
Puoi partire da
Cuneo
FAI - Delegazione di Cuneo
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1° Giorno Venerdì 12 Dicembre 2025 - Villa dei Vescovi

Partenza in pullman privato dalle località convenute. Il viaggio si svolgerà lungo l’autostrada, con soste programmate presso gli Autogrill. All’arrivo a Torreglia, seconda colazione in ristorante. Dopo la pausa gourmet, la prima affascinante tappa del nostro itinerario sarà la visita a Villa dei Vescovi, oggi Bene del FAI. Immersa tra le vigne di una campagna veneta rimasta intatta, Villa dei Vescovi sorge su un poggio dei Colli Euganei ed è uno dei monumenti più importanti nel panorama delle ville venete. Qui si respira il gusto per la classicità e gli echi rinascimentali romani, anticipando l’estetica del Palladio. Il progetto dell’opera fu affidato nel primo ‘500 al nobiluomo Alvise Cornaro dal Vescovo di Padova, che individuò in questa sede un circolo intellettuale volto a valorizzare il paesaggio e a stimolare riflessioni e pensieri elevati, considerati elementi fondamentali per un buon governo. La villa, progettata secondo ideali geometrici dall’architetto veronese Falconetto, fu oggetto di successivi interventi di Giulio Romano e rappresenta un raffinato esempio di cultura umanista, in cui architettura, arte e paesaggio dialogano tra loro attraverso logge e terrazze per promuovere il benessere dell’uomo. A seguire, trasferimento in hotel per l’assegnazione delle camere, cena e pernottamento.

                    


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2° Giorno Sabato 13 Dicembre 2025 - Gorizia e Nova Gorica “Gemelle diverse”

Dopo la prima colazione in hotel partiamo per la visita di Gorizia. L’itinerario prende avvio da Piazza della Vittoria, cuore storico e sociale della città, situata ai piedi del colle del castello. La piazza è animata da numerosi bar e caffè e vi si affacciano edifici di rilievo come la Casa Torriana, oggi sede della Prefettura, e la monumentale Fontana di Nettuno con i tritoni che simboleggiano i tre fiumi della zona: l’Isonzo, il Corno e il Vipacco. A dominare la scena è la chiesa di Sant’Ignazio, in stile barocco, caratterizzata da due torri campanarie sormontate da cupole a cipolla che incorniciano la facciata. L’insieme è elegante e solenne, impreziosito da lesene e cornici che conferiscono maestosità senza eccessi decorativi. All’interno l’atmosfera è raccolta e luminosa: le navate custodiscono stucchi e affreschi che narrano episodi della vita di Sant’Ignazio di Loyola e altre scene religiose. Particolarmente suggestivo è l’altare maggiore, arricchito da tele e decorazioni dorate che catturano lo sguardo del visitatore. Proseguendo lungo Via Rastello si sale verso il castello, attraversando la Porta Leopoldina, che segna l’ingresso all’antico borgo medievale. Il castello, simbolo della città, costruito nell’XI secolo come roccaforte dei Conti di Gorizia, nel tempo ha conosciuto ampliamenti e trasformazioni sotto diverse dominazioni: veneziana, asburgica e napoleonica. Oggi appare come una solida fortezza medievale con torri, mura e cortili interni. Al suo interno ospita il Museo del Medioevo e offre spettacolari vedute panoramiche sulla città e sul vicino confine italo-sloveno. Il castello accoglie anche il Museo della Grande Guerra di Gorizia, uno dei più suggestivi d’Italia. L’esposizione racconta il fronte dell’Isonzo attraverso oggetti originali, divise, armi, documenti e fotografie. Ma non si limita a una semplice collezione: grazie agli allestimenti immersivi permette di camminare dentro una trincea ricostruita, ascoltare i suoni del conflitto ed entrare nei sotterranei che evocano la vita difficile dei soldati. È un vero e proprio viaggio nella memoria, che restituisce la drammaticità e la resilienza di una città segnata dalle distruzioni e dalle ricostruzioni.Terminata la visita, ci avviamo a piedi verso Piazza della Transalpina, sostando in alcuni luoghi significativi. Tra questi spicca il Museo del Lasciapassare, allestito in una piccola casa confinaria presso il valico del Rafut. Qui si racconta la storia del dopoguerra e del confine che divideva Gorizia dall’allora Jugoslavia. Attraverso immagini, testimonianze e oggetti quotidiani, il museo ricostruisce l’esperienza di chi, per incontrare i familiari o attraversare la città, era costretto a munirsi di un lasciapassare. È un luogo della memoria che restituisce il senso della divisione, ma anche l’identità comune delle popolazioni di confine. Dopo la seconda colazione libera, proseguiamo con la visita al Museo del Contrabbando, ospitato negli ex uffici doganali del valico di seconda categoria di Pristava. Qui è allestita la mostra permanente Na šverc! Il contrabbando nel goriziano dopo la seconda guerra mondiale. Il termine sloveno šverc, derivato dal tedesco schwarz (“nero”), indicava il commercio illegale di beni oltre confine. Negli anni del dopoguerra gli abitanti contrabbandavano merci tra Italia e Jugoslavia, sia per necessità economiche sia per sopperire a carenze di beni essenziali. Gli oggetti venivano nascosti sotto gli indumenti, nelle fodere degli abiti, nelle biciclette o nelle automobili, nel tentativo di sfuggire ai controlli doganali. La passeggiata ci conduce quindi alla Piazza della Transalpina, un luogo emblematico della storia europea. Un tempo piazza della stazione austro-ungarica, nel 1947 venne divisa da un muro e da filo spinato che separarono Gorizia da Nova Gorica. Per decenni quella linea di confine fu vissuta come una ferita profonda. Solo nel 2004, con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea, il confine cadde e la piazza divenne simbolo di incontro. Oggi, completamente riqualificata con nuova pavimentazione, giochi d’acqua e spazi verdi, conserva al centro il grande mosaico circolare che segna l’antico confine, trasformato in memoria condivisa e segno di unione tra le due città. Accanto alla piazza si trova la Casa Rossa, altro simbolo del confine. Originariamente una trattoria nota per il suo colore vivace, divenne nel 1947 il principale valico tra Italia e Jugoslavia. Durante la Guerra Fredda rappresentava l’ultimo passaggio tra due mondi contrapposti, separando fisicamente e simbolicamente Gorizia da Nova Gorica. Con l’abolizione dei controlli la Casa Rossa ha perso la sua funzione doganale, ma ha conservato il valore storico e simbolico che ancora oggi la rende un punto di riferimento. Con il nostro bus raggiungiamo quindi il Monastero di Castagnevizza, adagiato su una piccola collina di Nova Gorica, appena oltre il confine. Fondato nel Seicento come santuario carmelitano dedicato all’Annunciazione, dopo varie vicende storiche è oggi custodito dai frati francescani. L’interno della chiesa colpisce per le decorazioni barocche e per l’affresco della Vergine che stende il suo manto protettivo sotto un grande castagno, emblema del luogo. Sotto il presbiterio si apre la cripta dei Borbone, un ambiente semplice e suggestivo che custodisce le tombe di Carlo X di Francia e dei suoi discendenti, esiliati qui dopo la caduta della dinastia. È sorprendente pensare che un angolo così quieto dei confini friulani sia diventato l’ultima dimora di un re e della sua famiglia. Il monastero custodisce anche una preziosa biblioteca con antichi incunaboli, testi in molte lingue e opere rare, testimonianza della sua lunga tradizione culturale. Al termine della visita rientro in hotel per la cena e il pernottamento.


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3° Domenica 14 Dicembre 2025 - Lubiana

Dopo la prima colazione in hotel, partenza con il nostro bus per raggiungere Lubiana, la capitale slovena. Si dice che visitare la Slovenia senza passare per Lubiana sia un po’ come terminare un pasto senza dolce! All’arrivo, incontro con la nostra guida per una passeggiata alla scoperta della città, iniziando dal punto più curioso: il Triplo Ponte, opera dell’architetto Jože Plečnik realizzata negli anni ’30. Questo ponte unico collega Piazza Prešeren, dedicata al poeta nazionale France Prešeren, con il cuore della città. La piazza è dominata dalla Chiesa Francescana dell’Annunciazione, con la sua facciata rosa e gli interni barocchi, mentre intorno si percepisce un affascinante mix di architettura medievale e neoclassica. Qui si respira l’anima di Lubiana, tra eleganza e storia. Proseguendo nella città vecchia, le stradine acciottolate raccontano secoli di storia, la piazza principale ospita la Fontana dei Tre Fiumi, capolavoro del XVIII secolo dello scultore Francesco Robba, e il Municipio, edificio rinascimentale centro del governo cittadino già nel XVII secolo. Passeggiando tra Mestni trg e Stari trg (Piazza Vecchia e Piazza Nuova), si percepisce l’evoluzione della città dai tempi medievali all’epoca asburgica, tra botteghe artigiane e eleganti palazzi storici tra cui il palazzo Haman, oggi sede della Mestna galerija (Galleria civica), il palazzo Lichtenberg con la facciata del 1540, decorata a rilievi dello scultore Osbalt Kittel e lo scalone della metà del XVIII secolo, il palazzo Skoberne con la facciata dello stesso periodo, i palazzi Rakovec e Obrez, opere dell'architetto Matija Persky, nonché il palazzo più alto, quello di Souvan, con la facciata in stile impero. Seconda colazione libera. Durante il periodo natalizio, le piazze saranno arricchite da mercatini e attrazioni a tema. Dal Mercato Centrale, progettato da Plečnik nei primi del Novecento, si può osservare la vita quotidiana della città tra bancarelle di prodotti locali e fiori freschi. Di fronte sorge la Cattedrale di San Nicola, costruita tra XVIII e XIX secolo, con le sue cupole verdi e gli interni barocchi che raccontano l’arte sacra slovena. La passeggiata prosegue verso il Castello di Lubiana, che si erge sulla collina Grajska Planota, raggiungibile comodamente con la funicolare. Le suei origini risalgono all’XI secolo, ed è una delle fortezze medievali meglio conservate della Slovenia. Divenne proprietà degli Asburgo che lo fortificarono a seguito delle continue invasioni turche. In origine era tutto in legno e ospitava il principe e governatore della città, e solo quando divenne proprietà dell’imperatore Federico III, il castello assunse l’aspetto che ha oggi. Dalla sommità delle mura si gode di una vista spettacolare sulla città e sul fiume Ljubljanica, tra antiche torri e cortili che raccontano secoli di storia, dal Medioevo fino ai tempi moderni. Scendendo verso il fiume si attraversa il Dragon Bridge, costruito agli inizi del Novecento e decorato con imponenti statue di draghi, simboli della città e custodi della leggenda di Lubiana. Proseguendo lungo le sponde del fiume, si ammirano palazzi neoclassici e liberty che si riflettono sulle acque, mentre le vivaci terrazze dei caffè invitano a una piacevole sosta. Prima del rientro in hotel, cena in ristorante. Pernottamento.


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4° Giorno Lunedì 15 Dicembre 2025 - Cividale del Friuli e Caporetto

Dopo la prima colazione in hotel, partenza con la nostra guida per Cividale del Friuli. Il borgo accoglie i visitatori con un centro storico che conserva intatto il fascino delle sue origini longobarde e romane. Il percorso comincia dal Ponte del Diavolo, simbolo della città, da cui si apre un suggestivo panorama sul fiume Natisone e sulle case medievali affacciate sulla gola. A pochi passi si trova il Monastero di Santa Maria in Valle, custode del celebre Tempietto Longobardo, uno dei monumenti più preziosi d’Europa e patrimonio UNESCO. Proseguendo verso Piazza Duomo, incontreremo la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Il cuore della città è un intreccio di vicoli e palazzi storici che conducono alla Casa Medievale, raro esempio di abitazione trecentesca.Cividale è anche un borgo da vivere con calma, lasciandosi guidare dal ritmo lento delle piazze, delle botteghe artigiane e dei locali tipici, dove assaporare i piatti della tradizione friulana. Seconda colazione libera. Proseguiamo la giornata con la visita di Caporetto, oggi conosciuta come Kobarid, una cittadina slovena sospesa tra storia e natura, incastonata nella stretta valle dell’Isonzo e circondata dalle montagne delle Alpi Giulie. L’aria qui porta ancora l’eco di un passato drammatico: la battaglia del 1917, nota come la disfatta di Caporetto, che segnò profondamente la storia italiana e rimane impressa nella memoria di chi visita questi luoghi. Passeggiando per le stradine del centro, tra case in pietra e piccole piazze tranquille, si percepisce un’atmosfera di raccoglimento, come se il tempo scorresse più lentamente, cullato dal mormorio del fiume Isonzo, le cui acque turchesi scorrono rapide tra rocce e ponti antichi. Il Museo di Caporetto racconta con intensità la vita dei soldati e la tragedia della guerra, esponendo uniformi, armi, lettere e fotografie che sembrano sussurrare le storie di chi ha vissuto quei giorni. Rientro in bus a Gorizia, percorrendo la Valle dell’Isonzo e ammirando vari scorci paesaggistici creati dalle anse del fiume. Da non perdere il Ponte ferroviario di Salcano, vicino a Nova Gorica in Slovenia, un ponte in pietra con l’arco più lungo al mondo (85 m). Costruito tra il 1904 e il 1905 per la ferrovia Transalpina, fu distrutto durante la Prima Guerra Mondiale e ricostruito nel 1927. Oggi rappresenta un monumento di ingegneria e un simbolo della storia della regione. Arrivo in hotel per la cena e il pernottamento.


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5°Giorno Martedì 16 Dicembre 2025 - Villa Manin

Prima colazione in hotel e check-out della camera. Incontro con la guida e partenza in bus. Prima di lasciare il Friuli, effettueremo un’ultima visita a Gorizia, al Parco Basaglia e all’ex manicomio. La visita, esclusiva e realizzata in collaborazione con il FAI di Gorizia e la Delegazione FAI di Cuneo, sarà condotta dal relatore d’eccezione Dott. Franco Perazza, già direttore del Centro di Salute Mentale di Gorizia e oggi molto attivo sul territorio nella divulgazione di queste tematiche. Da anni affianca il FAI locale nell’organizzazione e nella conduzione di eventi dedicati alla figura di Franco Basaglia e alla storia dell’ex manicomio. Una passeggiata guidata nel Parco Basaglia ci condurrà verso una delle unità ancora conservate, dove si trovano le celle di contenzione un tempo utilizzate per gli internati. Seconda colazione in ristorante. Proseguimento del viaggio con destinazione Cuneo, con una tappa a Villa Manin, a Passariano di Codroipo, una delle più imponenti e prestigiose ville venete. Costruita nel XVII secolo dalla potente famiglia Manin, arricchitasi grazie ai commerci e alle cariche ricoperte nella Serenissima, la villa presenta un complesso architettonico grandioso: un corpo centrale affiancato da lunghe barchesse, una vasta corte d’onore, una cappella gentilizia e spettacolari giardini all’italiana. Gli interni conservano sale affrescate e arredi di grande pregio. In questo magnifico contesto è ospitata la mostra "Confini. Da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni", con oltre 120 opere provenienti da 43 musei europei e americani. La mostra esplora il concetto di “confine” attraverso le opere di artisti come Turner, Monet, Van Gogh, Cézanne, Matisse, Rothko e Hopper. Il tema del confine assume un significato particolare qui, poiché Nova Gorica e Gorizia sono unite come Capitale Europea della Cultura 2025. La visita guidata comprenderà sia la villa che la mostra. Partenza per il rientro nei luoghi di origine del viaggio.


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