Vi immaginate.... Io nato a Pancalieri nel cuore del Piemonte Sabaudo, finire accoltellato per gelosia nella stanze di Holyrood house ad Edinburgo?
Sono nato a Pancalieri nel 1533 discendente dei conti di Riccio di San Paolo e Solbrito. Mio padre fu maestro di musica ed io fui educato sin dalla giovine età alla musica e divenni un grande erudito apprezzato per il mio fino intelletto ed influenti amicizie. Ebbi la fortuna di trovare tra i Conti Solaro e nella corte sabauda importanti appoggi ed amicizie. Ubertino Solaro fu per me un amico e ricopri l'incarico di importante ambasciatore per Emanuele Filiberto alla corte di Scozia, ma al tempo non sapevo ancora che tutto ciò avrebbe segnato la mia vita irreparabilmente.
Nato nel 1540, era figlio di Bartolommeo Solaro di Moretta e Casalgrasso, nipote di Charles Solier ovvero Carlo Solaro dipinto dal celebre Hans Holbein in ritratto oggi a Dresda. Aristocratico e propietario terriero radicato nella provincia di Cuneo. Carlo Ubertino, conte di Moretta è noto per le sue missioni diplomatiche a Roma, Francia, Portogallo, Inghilterra e Scozia. Sposò Lucrezia Della Rovere, sorella di Gerolamo Della Rovere, vescovo di Tolone e arcivescovo di Torino, nel 1558.
Missioni in Inghilterra e Scozia
Fu inviato in Inghilterra e Scozia come ambasciatore di Savoia nel 1560 e nel 1561 per promuovere i potenziali matrimoni di Jacques de Savoie, duca di Nemours e Alfonso II d'Este, duca di Ferrara con Elisabetta I e Maria, regina di Scozia. Questi piani matrimoniali potrebbero essere stati proposti da Ippolito II d'Este, cardinale di Ferrara e zio di Alfonso II d'Este. Ippolito II d'Este aveva trascorso del tempo con il padre di Maria, Giacomo V, in Francia nel 1536. Moretta fece la sua prima visita in Inghilterra nel novembre 1560. Tornò attraverso la Francia, unendosi alla corte francese al Palazzo di Fontainebleau. Un diplomatico inglese a Parigi, Nicholas Throckmorton, che aveva precedentemente identificato Moretta come nipote e successore di Charles de Solier, conte de Morette, e pensava che fosse un buon cortigiano, sentì che Elisabetta I non era riuscita a dargli il solito regalo diplomatico alla sua prima visita, e le suggerì di inviare una catena d'oro. Nel 1561, Moretta fu inviato per annunciare la notizia della gravidanza della duchessa di Savoia, Margherita di Valois, consorte di emanuele Filiberto e figlia di Francesco I di Francia. Suo cognato, Girolamo Della Rovere, lo accompagnò in questa missione.
Moretta venne poi in Scozia nel novembre 1561 per incontrare Mary, regina di Scozia. Soggiornò vicino a Holyrood Palace, a casa del fratello della regina, Lord Robert Stewart. Partecipò al corteo per il festeggiamento del compleanno di Maria Stuarda sulle sabbie del Leith, dove si intrattenne piacevolmente in compagnia del diplomatico inglese Thomas Randolph. Al suo seguito c'era il nostro David Rizzio Moretta tornò in Piemonte via Londra e Francia, convinto che Maria avesse deciso di sposare Carlo, principe delle Asturie. Il figlio del duca, Charles Emmanuel, nacque nel gennaio 1562 ed Elisabetta I inviò un regalo per tramite del Conte d Moretta, che si trovava presso la corte francese al Castello di Saint-Germain-en-Laye. Moretta fece un altro viaggio in Scozia per il battesimo di Giacomo VI nel gennaio 1567 ed in tale occasione si sa che offrì alla neo mamma Maria do Scozia un ventaglio con piume ingioiellate.
Moretta e Lord Darnley
Moretta era ancora a Edimburgo quando Darnley fu assassinato nel febbraio 1567, e riferì le prove raccolte dalle donne che sentirono le sue grida. Disse che Mary lo aveva convinto a non incontrare Darnley, né gli era permesso di vedere il corpo di Darnley. La versione di Moretta degli eventi al Kirk o' Field non sembrava rivendicare Mary dal sospetto di coinvolgimento nell'omicidio.
Alla corte Sabauda frequentai Torino, ma anche Nizza ma non fui un semplice menestrello come alcuni mi dipingeranno per motivi di diffamazione politica, anzi fui un uomo di fine intelletto, un'umanista cinquecentesco tra i pochi nel nostro Piemonte povero, sfibrato e declinante. Certo fossi nato nell'Italia di Firenze o di Roma sarei stato circondato da sfolgoranti tesori d’arte e di cultura, ma questa sorte non mi toccò. Conosco anche le lingue principali del continente, ho curato importanti contatti con i paesi d’oltralpe. Non è un caso, dunque che Ubertino Solaro mi stimi e diventammo amici, tanto da chiedermi di accompagnarlo presso Maria Stuarda in una delicata ambasciata, pensata per suggerire alla giovane regina scozzese, rimasta vedova, strategie matrimoniali che le ridassero una maggior forza diplomatica nello scacchiere europeo, in un tempo in cui, tra l’altro, Scozia e Inghilterra, sotto la sferza della riforma luterana, si dividono tra fedeltà al cattolicesimo romano e adesione alle nuove forme religiose proposte da quel frate tedesco...
Nel 1561 partimmo dal castello di Moretta (oggi in provincia di Cuneo) per questo lungo viaggio,ma non immaginavo che non sarei mai più ritornato.
Una volta giunto in Scozia seppi conquistarmi un ruolo come consigliere della Regina, che mi apprezzò oltremodo alimentando dicerie e gelosia, inasprite volutamente dagli avversari protestanti di Maria che cavalcarono anche il fatto di essere cattolico romano. Insomma tutta una serie di fattori furono mossi a mio sfavore ed una cospirazione fu organizzata. La sera del 9 marzo del 1566 alcuni nobili ovviamente protestanti, con l'assenso di Enrico Stuart, penetrarono a mano armata nel palazzo reale di Holyrood Palace e giunsero nella sala da pranzo chiedendo la mia consegna. Cercai la protezione della regina presente negli appartamenti ( i più cattivi dissero che mi nascosi dietro la sua voluminosa gonna!). Maria, incinta di sei mesi di Giacomo VI (la cui gravidanza fuovviamente anche attribuita al sottoscritto...), impaurita da cosa sarebbe potuto succedere al futuro erede, mi respinse. Al rifiuto della mia regina, capiì il mio destino ed il mondo mi crollo addosso. 57 pugnalate mi trapassarono e lasciai questo mondo.
Rizzio venne ucciso davanti ad essa, che tentò inutilmente e tardivamente di salvargli la vita. Le grida della regina e di Rizzio giunsero all'esterno del palazzo e alcune centinaia di popolani uscirono dalle taverne e, armati di bastoni, si diressero al palazzo in soccorso della regina, ma ella, minacciata dai congiurati, si affacciò alla finestra congedando i suoi sudditi. Rizzio venne assassinato con cinquantasette pugnalate e gettato giù dalle scale dopo essere stato spogliato dei gioielli e delle vesti. Secondo Maria uno degli intrusi, Patrick Bellenden, fratello del cancelliere del giudice, puntò la pistola alla sua pancia, mentre Andrew Kerr di Faldonsyd minacciò di pugnalarla. Lord Ruthven (Conte di Gowrie) lo negò.
Davide Rizzio fu sepolto velocemente nel cimitero di Holyrood, ma lo storico Buchanan narra che successivamente, per ordine della regina, il suo corpo venne traslato e tumulato nel sepolcro dei re di Scozia. Questa misura, molto inopportuna, avvalorò la convinzione che il rapporto fra Rizzio e la regina fosse qualcosa di diverso da quello fra una regina e il suo segretario.
Di tutta questa storia quale fu realtà o frutto di cospirazione è difficile a dirsi, ma fa sorridere pensare che un insignificante "piemontese della pianura tra Cuneo e Torino" si è disturbato così tanto a scuotere le sorti di una nazione e...ahimè di se stesso.